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Per Matteotti, il 28 ottobre 2022

Oggi siamo qui per rinforzare nella nostra memoria il ricordo, l’esempio e l’insegnamento di Giacomo Matteotti.

Un insegnamento e un esempio utili per contrastare altri ricordi e celebrazioni eventuali di questa data infausta per l’Italia e per il mondo intero: il 28 ottobre 1922.

Un insegnamento e un esempio che deriva dall’impegno rigoroso nel contrastare le derive pericolose di un governo che si tramutava in dittatura e che per contrastarlo richiedeva la necessità di proseguire quell’azione che Matteotti, nella sua vita politica quotidiana, esprimeva nel valorizzare con le sue competenze e capacità la rappresentanza dei cittadini, dei lavoratori, negli enti locali oltre che nel Parlamento e nel Partito Socialista.

Matteotti, come i Fratelli Rosselli, Bruno Buozzi, e tanti altri come loro, con il loro esempio e i loro scritti – da Socialismo Liberale ai Quaderni dal Carcere, che non sono solo saggezza di analisi e testimonianza del loro impegno – ci hanno lasciato l’indicazione di responsabilità da assumere affinché non si ripetano le condizioni e i tempi che la Resistenza ha sgominato ma che ancora vengono sollecitati e celebrati da minoranze che, seppur sparute, seppur smentite e isolate, tentano ancora di emergere.

I tempi sono cambiati, e con essi sono mutate le condizioni di vita, ma i problemi della nostra convivenza del nostro futuro e delle nuove generazioni sono diventati ampi e globali.

Per affrontarli, per onorare l’impegno che viene da queste celebrazioni e da queste memorie occorre sollecitare le responsabilità necessarie affinché la società moderna e contemporanea, la società futura siano sempre caratterizzate dalla libertà e che la lotta per il progresso e la modernità sia insieme una lotta per il superamento delle diseguaglianze.

In altri tempi, che tuttavia fanno parte della nostra storia, della nostra vita di oggi, abbiamo indicato come la necessità di agire fosse richiesta a coloro che per meriti e competenze possano, debbano, con responsabilità procedere all’affermazione dei principi di crescita e sviluppo della nostra società ma anche che insieme a tutta la società possano dirigere l’azione dello sviluppo insieme al superamento delle diseguaglianze e alla liberazione dalla schiavitù dei bisogni.

Incombono oggi problemi globali e universali.

La cultura dell’occidente, che vuole per fondamento il rispetto e la convivenza con le altre culture – nonostante anch’essa si sia macchiata con orribili stragi e con nefande dittature –, è oggi messa in serio pericolo da contrasti mondiali ma anche da contrapposizioni interne.

Su di essa, come sul mondo intero, incombe il pericolo di una modificazione del clima che può essere contrastata da un’azione responsabile di governo ma anche di cittadini.

Ecco allora l’insegnamento di Matteotti.

A differenza dei suoi tempi non abbiamo paura di derive autoritarie.

La coscienza democratica dei popoli occidentali, le forme della democrazia consolidate e sancite garantiscono la tenuta della libertà.

Tuttavia, non bisogna abbassare la guardia.

Dobbiamo rimeditare e rinforzare nella nostra storia l’insegnamento di maestri come Matteotti ed agire con responsabilità affinché dalle conquiste di libertà e benessere, che lui ed altri con la loro azione ci hanno consegnato, si possa andare avanti.

Giorgio Panizzi/Vice Presidente Circolo Fratelli Rosselli

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